Sembra tanto un pesce d'aprile eppure non lo è!
Già perché ha assolutamente dell'incredibile che Adidas si stia sobbarcando in una tale quantità di dispute e controversie, proprio da quando Kanye West e le sue YEEZY è stato allontanato per le sue dichiarazioni antisemite e quasi ripudiato da qualsiasi realtà riguardante il fashion. Quasi come uno scherzo del destino è stata poi Adidas ad aprire una più che discutibile disputa con il movimento Black Lives Matter.
Prima di tutto ed ancor prima di addentrarci nella disputa, è fondamentale capire qualcosa in più rispetto ai partecipanti. Il movimento Black Lives Matter è nato negli Stati Uniti nel 2013 come reazione alla sistematica violenza razzista nei confronti degli afroamericani. Nel 2020, il movimento attivista internazionale, ha raccolto nuovo livore a seguito della morte di George Floyd, un uomo nero brutalmente ucciso dalla polizia di Minneapolis tra mille suppliche, scatenando grandi proteste a livello internazionale ma al tempo stesso avvicinando ancora di più la comunità nella lotta contro il razzismo perpetuato ciclicamente.
Adidas, non ha certo bisogno di introduzioni, ma è bene evidenziare che si attesta come una delle più grandi aziende di sportswear al mondo. Il colosso tedesco ha cercato di mostrare solidarietà nei confronti del movimento Black Lives Matter, tentando di instaurare una cultura aziendale più inclusiva e provando ad esportarla anche al di fuori delle proprie mura. Tuttavia, questo ha causato un certo malcontento tra i suoi dipendenti e tra alcuni consumatori, aprendo anche ai malcontenti dei dipendenti di Adidas, i quali hanno accusato di non fare abbastanza per combattere il razzismo all'interno dell'azienda stessa, mentre alcuni consumatori hanno criticato il brand con le 3 Strisce di aver solamente sfruttato il movimento per scopi di marketing.
Il fatto è che alcuni giorni fa, sono diventate di dominio pubblico voci circa una causa per copyright intentata dal colosso tedesco Adidas contro la Black Lives Matter Global Network Foundation, formalmente un'organizzazione senza scopo di lucro e riconducibile al famoso movimento di attivisti anti-razzisti, che in fase di re branding ha applicato 3 strisce gialle al suo logo.
Vale la pena fermarsi un attimo per precisare che "Black Lives Matter" come frase, movimento e idea non è di proprietà di nessuna società così come anche le strisce, tanto identitarie per Adidas ma di fatto già risultanti in una cocente sconfitta nel caso Thom Browne. Fatto che ha quasi subito portato ad invertire la rotta ai legali di Adidas, cercando di far cadere nel dimenticatoio la causa, con la speranza che nessuno focalizzasse quanto fosse deleteria, la mossa di portare nuovamente in aula una disputa legata a delle strisce o ancora di più di smuovere una società il cui nome è Black Lives Matter.
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