Adidas non possiede Strisce
È giunta a conclusione la vicenda che ha visto contrapposti sul banco degli imputati, perché di processo in tribunale si è poi effettivamente trattato, il colosso tedesco Adidas ed il designer e stilista americano Thom Browne.
Benché di Adidas si conoscano perfettamente recente presente e passato, è bene sottolineare anche l'ascesa di Thom Browne, fondatore dell'omonima etichetta nel 2001, capace di guadagnare in brevissimo tempo ammirazione e fama a livello internazionale per il suo stile sofisticato e squisitamente raffinato che va a pescare a piene mani dalla corrente preppy (tipicamente riconducibile all'abbigliamento in uso nei college nordamericani), rielaborate in fascia d'alta moda con tagli sartoriali, meticolosità nei dettagli ed altissima qualità.
Proprio i dettagli hanno fatto la differenza in questa diatriba che fa riferimento addirittura a fatti risalenti al 2007, anno in cui Adidas si accorge ma comunque permette a Browne di utilizzare 4 anziché le 3 Strisce che stavano contrassegnando la linea preppy. Fatto incredibilmente di rilievo ed in netto contrasto con la denuncia presentata nel giugno del 2021 dal colosso tedesco dello sportswear, pronto a richiedere $ 867.225 di danni per costi di licenza derivanti dall'utilizzo del logo a strisce parallele sull'abbigliamento in stile atletico ed ulteriori 7 milioni di dollari, quantificati in profitto che il marchio di Thom Browne avrebbe generato col concept considerato illegittimo.
Dopo un'acceso scambio presso il tribunale del distretto meridionale di Manhattan, la giuria composta da otto persone, ha espresso verdetto favorevole a Browne, scagionandolo dalla causa per presunta violazione del marchio a tre strisce, tipicamente riconducibili ad Adidas. Robert T. Maldonado, legale rappresentate del brand americano ha decretato la non colpevolezza del designer cominciando la sua argomentazione decisiva con un fermo e perentorio: "Adidas non possiede strisce".
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