J.W. Anderson A/I 2023 - Donna

Dopo alcuni dei momenti salienti per la collezione maschile e vissuti durante la Milano Fashion Week, Jonathan Anderson e la sua omonima label tornano a sfilare, questa volta a Londra, con la collezione donna, fortemente influenzata dal passato che come una lente, pone un focus per riuscire a leggere meglio il futuro ed andare avanti secondo un solco ben delineato.

Colette-mod | J.W. Anderson A/I 2023

Tendenze e ispirazioni:

La collezione A/I 2023 di J.W. Anderson è unicamente guidata dall'imponente figura innovatrice del genio Michael Clark, ballerino e coreografo britannico capace di lavori sperimentali che uniscono la danza con elementi di moda, musica ed arte assieme alla cultura popolare in uno studio della contemporaneità atto a trascendere il semplice ballo, ma che anzi per il suo approccio ad ampio raggio, sono valsi a Clark, una serie di prestigiose collaborazioni di cui la sua "moda in movimento" è stata, ed è tuttora, fonte d'ispirazione della cultura britannica.

Linee e forme:

Sfilando in passerella, le modelle hanno potuto raccontare il mescolarsi dei precedenti lavori di Anderson e Clark, lì dove solo il nome del pluripremiato coreografo assume una significativa essenza assieme alle geometrie, le imbottiture, i drappeggi ed i tagli che spesso tranciano di netto i sofisticati capi della collezione a metà tra classicismo e sfacciata modernità.

Ossessione per i dettagli:

In fondo alla presentazione della collezione femminile A/I di J.W. Anderson '23, ciò che rimane in testa è la cura per i dettagli e l'imperterrita predisposizione di Anderson a sfidare il pudore, esaltando forme spinte o texture d'archivio ma immediatamente riconoscibili. Così facendo borse, cinture e calzature, propongono spunti in più per definire il proprio outfit.



Condensando quindici anni di J.W. Anderson, lo stesso designer si ritrova a stilare una raccolta di ciò che sono state le sue ossessioni, un pò come succede per i fandom ma declinandolo per il proprio personale percorso di creazione, spesso irrazionale, ancor più volte provocatorio e redivivo di iconici elementi compositori dei 15 anni di ossessioni per Anderson e la sua curiosa label.

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