Vivienne Westwood Memoriam
Inconsapevolmente divenuta una delle iniziatrici e maggior fautore della cultura punk e di tutta la scena underground sulla quale ha impattato in maniera più che significativa, Vivienne Westwood ha segnato indissolubilmente il suo nome al lato più ribelle ed anticonformista della moda.
- 430 Kings Road [1971 - 1980]Con la fine degli anni '60 anche il movimento hippie si apprestava a lasciare il posto a qualcosa di meno spensierato ma ugualmente libero, portando Vivienne e Malcolm McLaren (suo secondo e storico compagno) a prendere personalmente parte agli atti di ribellione, riversandoli in controversi abiti Teddy Boy disegnati appositamente per Malcolm e poi messi in vendita in una piccola boutique situata nel lussuoso quartiere nord di Londra, Chelsea al 430 di Kings Road.
Rinominato lo store da 'Let it Rock' a 'Too Fast to Live, Too Young to Die', Vivienne si specializza nella lavorazione di capi in pelle specificatamente per motociclisti indomiti, seguirà una fase di look sempre più provocatori che valgono alla coppia anche un'azione penale per la natura oscena degli slogan stampati sulle t-shirt. Nel 1974 anche in favore dei nascenti e controversi Sex Pistols, gestiti da Malcolm McLaren, lo store cambia nuovamente pelle e nome diventando 'SEX' con una proposta inedita per quegli anni che nell'evoluzione in 'Seditionaries', propone uno stile sempre più irriverente e guidato dal feticismo sessuale in cui cinghie e latex andavano ad incarnare il lato oscuro della moda e la schiavitù che essa rappresenta nella corrente punk rock. Con il conseguente crollo della cultura punk diventata sempre più mainstream e del loro simbolo più iconico, Sex Pistols, Vivienne sfoga tutta la sua delusione nell'ultimo restyling del suo storico negozio di Kings Road con 'Worlds End', pregno di oltre 40 anni di storia.
Rinominato lo store da 'Let it Rock' a 'Too Fast to Live, Too Young to Die', Vivienne si specializza nella lavorazione di capi in pelle specificatamente per motociclisti indomiti, seguirà una fase di look sempre più provocatori che valgono alla coppia anche un'azione penale per la natura oscena degli slogan stampati sulle t-shirt. Nel 1974 anche in favore dei nascenti e controversi Sex Pistols, gestiti da Malcolm McLaren, lo store cambia nuovamente pelle e nome diventando 'SEX' con una proposta inedita per quegli anni che nell'evoluzione in 'Seditionaries', propone uno stile sempre più irriverente e guidato dal feticismo sessuale in cui cinghie e latex andavano ad incarnare il lato oscuro della moda e la schiavitù che essa rappresenta nella corrente punk rock. Con il conseguente crollo della cultura punk diventata sempre più mainstream e del loro simbolo più iconico, Sex Pistols, Vivienne sfoga tutta la sua delusione nell'ultimo restyling del suo storico negozio di Kings Road con 'Worlds End', pregno di oltre 40 anni di storia.
- The Early Years [1981 - 1987]
E' il 1981 a segnare il vero inizio per Vivienne Westwood e Malcolm McLaren, finalmente alla loro prima storica sfilata con la collezione 'Pirate'. Galeone e pirati in pomposi abiti dorati e declinati nelle tonalità arancio e giallo, irrompono a Londra passando per il Tamigi ed assicurandosi tutti gli occhi addosso per l'influenza che avranno sulle imminenti collezioni del marchio. Ispirandosi a modelli storici e tagli originali come da moda, 'Pirate' in primis, riproduce tagli sartoriali di secoli prima che assumono un significato nuovo sul corpo moderno e che nelle immediatamente successive collezioni 'Savage', 'Punkature' e 'Witches' andranno ad assimilare i concetti di Matisse e Picasso, interpretando il film Blade Runner ed a confrontarsi con Keith Haring, in un solco che segnerà un cambio di stile generazionale di completa spaccatura tra ciò che era nuovo e ciò che non lo era più.
- The Pagan Years [1988 - 1993]
E' in questo periodo che Vivienne insegna per 3 anni all'Accademia di Arti Applicate a Vienna (dove conosce e sposa suo marito Andreas Kronthaler), affina il suo stile e concepisce che i punk a cui si rivolgeva erano ora diventati saccenti tatler a cui lei ha poi rivolto una delle sue più note collezioni Autunno/Inverno, 'Harris Tweed', apripista per una doppia nomina a Fashion Designer of the Year che vincerà consecutivamente negli anni 90 e 91.
- Anglomania [1993 - 1999]
Proprio a cavallo del 1993, Vivienne mette tutta se stessa nell'inconfondibile collezione 'Anglomania', manifesto dello stile creativo della Westwood nel quale lei riconosce l'importanza dello scambio tra la scuola inglese, easy nella sua sartorialità e quella francese, solida in disegno e proporzioni che ne eleveranno lo stile. Ponendo il corsetto come base per ogni abito, Vivienne Westwood rivede l'arte francese dal suo inglesissimo punto di vista, creando un apposita texture tartan (il MacAndreas) che finisce presto su ognidove ed è impresso nella memoria per la caduta di Naomi Campbell con i tacchi Elevated Ghilli.
- Exploration [2000 - 2016]
Tralasciando la sua più grande passione, quella per la letteratura, Vivienne Westwood adotta un fraseggio più dinamico e basato su un'estetica genderless. Il tessuto diventa quindi materia viva con un suo respiro in una interazione di organismi che porta la stilista a riflettere sull'intero mondo da cambiare un pezzo alla volta. Le collab assieme a Commes des Garçons, e le successive collezioni 'Made in Kenya' ed 'Xploration', arrivando a istituire anche la fondazione Climate Revolution, diventando così un megafono per veicolare messaggi politici in aggiunta alla più grande preoccupazione ambientale del secolo, un pò come era stato il primissimo store al 430 Kings Road
- Andreas Kronthaler x Vivienne Westwood [2016 - future]
La settimana della moda a Parigi 2016 ha segnato un debutto ufficiale, quello di Andreas Kronthaler, marito e collaboratore di Vivienne da più di 25 anni e che continua parallelamente il percorso con la Main Line disegnata dalla stilista inglese. Lanciatissima in collab di rilievo che annoverano Burberry, Vans, Asics, Buffalo ed Eastpak, il marchio e la sua creatrice hanno da tempo abbracciato la causa ambientale, sempre presente nelle presentazione che dal 2019 sono state rese totalmente digitali per diminuire ulteriormente l'impatto sull'ambiente.
Inutile aggiungere che il punk è molto meno punk da ieri, da quando Vivienne Westwood ci ha lasciato.
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