Ying Gao simula l'abbigliamento virtuale

La stilista Ying Gao crea assieme al suo team, comprendente anche l'ingegnere di robotica Simon Laroche, l'avanzatissima collezione di abbigliamento robotico '2526', simulando quelli che potrebbero essere gli effetti dell'abbigliamento virtuale.


Ying Gao, attraverso Livingpod, mette in discussione l'abbigliamento per come è tradizionalmente disegnato, esplorando più nel dettaglio la costruzione di ogni singolo capo in relazione al frenetico cambiamento urbano, sperimentando l'integrazione tra uomo e macchina, tessile e microchip diventando qualcosa di poetico ed interattivo.

2526 non è altro che l'ammontare di ore totali per lo sviluppo dei due capi robotici polimorfici, in un conteggio totale che parte dalla primordiale fase di ideazione fino all'ultimazione degli abiti. Organza, vetro, silicone e dispositivi elettronici integrati hanno cercato di simulare l'abbigliamento virtuale che assieme all'ondata di NFT ha ispirato tutto il team Livingpod. Schermando manualmente la sovrapposizione di materiali, questi tessuti rivoluzionari acquistano volumi insoliti ed ondulati che lasciano appena trasparire il corpo femminile, già questo basterebbe a soddisfare il lavoro della designer Ying Gao che, è andata ampiamente oltre ed ha dato vita e portato nel mondo reale un tipo di moda digitale visionaria e presente fino a ieri solo nel metaverso.




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